Dal 2 al 4 ottobre a Marsala si è tenuto il Seminario Internazionale di Studi sul tema “Le aspettative di cambiamento della società: la politica agricola comune, tra sfide ambientali, la diversità delle agricolture e il cibo per tutti”, organizzato dalla Feder.Agri. con il contributo di Eza, sindacato europeo dei lavoratori cattolici.
Una tre giorni siciliana che ha visto la partecipazione di 60 delegati provenienti da Croazia, Germania, Spagna, Portogallo, Cipro, Grecia, Polonia e, naturalmente, Italia.
Pandemia, sviluppo sostenibile, agricoltura, green e occupazione con uno sguardo alle nuove forme di lavoro sono state le questioni che hanno animato il dibattito. Un’occasione di confronto e di studio che ancora una volta ha evidenziato lo stretto legame esistente fra la pandemia di coronavirus e la tutela dell’ecosistema e della salute.
Si è parlato di priorità da perseguire insieme, invece di contrapporre emergenza sanitaria, economica e ambientale: l’Italia e l’Europa devono compiere scelte chiare, nette e responsabili.
La diffusione della pandemia e il conseguente lockdown hanno segnato una forte battuta di arresto per quelli che erano molti degli obiettivi di sviluppo sociale ed economico. Per citarne uno, la FAO ha recentemente pubblicato un report in cui avverte come 27 Paesi stanno per essere investiti da una crisi alimentare senza precedenti, dovuta alle conseguenze socio-economiche legate al Covid-19. Non solo: la crisi sanitaria se da una parte ha creato una difficoltà economica e di gestione, dall’altra ha portato i governi a riacquisire una centralità che oramai sembrava essere persa in materia di sostegno all’economia reale e alle imprese. In questo contesto l’agroalimentare sostenibile risulta tra i settori maggiormente colpiti e la sua ripresa sarà centrale nel ridisegno dell’economia italiana e non solo.
Di fronte ad una situazione che fatica a individuare risposte risolutive, appare necessario ripensare ad uno scenario nuovo ancora più green e competitivo, in un sistema integrato con gli obiettivi di sostenibilità ambientale.
Ad aprire i lavori il saluto di mons. Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, che ha sottolineato l’importanza di un’economia sostenibile per la salvaguardia del Creato ed ha rivolto un appello a manifestare vicinanza e aiuto concreto alle famiglie dei 18 marittimi, mazaresi e tunisini, che da settimane si trovano in stato di fermo in Libia.
Il segretario generale della Feder.Agri., Alfonso Luzzi, dopo aver tracciato una panoramica sull’emergenza ambientale, economica e lavorativa causata dalla pandemia, si è soffermato sulla priorità sociale e globale della questione morale che va posta alla base del modo di agire e di pensare di tutti i soggetti attivi nell’ecosistema. Un appello, quello del segretario generale della Feder.Agri., che ha preso spunto dalla coincidenza temporale del seminario con l’emanazione del messaggio universale che Papa Francesco ha inteso donare all’umanità con “Fratelli tutti”. “Un’enciclica che si rivolge a tutti in modo esclusivo e mai escludente. Viviamo in un tempo segnato da guerre, povertà, migrazioni, cambiamenti climatici, crisi economiche ed ora anche da una catastrofica ed universale pandemia: riconoscerci fratelli e sorelle è un modo di affermare la dignità di ogni essere umano. Ed è anche un modo per ricordarci che dalle presenti difficoltà non potremo mai uscire da soli, uno contro l’altro, Nord contro Sud del mondo, ricchi contro poveri. I Governi del mondo dovrebbero fondare le loro scelte prima di tutto su questo valore morale”, ha affermato Alfonso Luzzi.
Ai saluti introduttivi si sono uniti il Presidente del Mcl di Trapani, Ubaldo Augugliaro, e il Co-Presidente di Eza, Piergiorgio Sciacqua. Le tre giornate seminariali sono state caratterizzate da autorevoli interventi del mondo della politica con la presenza dell’on. Carmen Quintanilla, già parlamentare spagnola, e l’on. Roberto Lagalla, assessore all’istruzione e formazione professionale della Regione Sicilia; del mondo del lavoro con la relazione sulla crescita dell’occupazione nel settore agricolo in provincia di Trapani del dirigente dell’ispettorato agricolo Felice Crescente; di esponenti delle principali organizzazioni europee aderenti ad Eza, sia in presenza che in videoconferenza, e del mondo sindacale con il contributo del segretario generale della Confsal, Angelo Raffaele Margiotta, il quale si è soffermato non solo sul sistema sindacale e sul rapporto con le imprese, ma anche sulle nuove forme di lavoro imposte dalla pandemia, come il lavoro “agile”.
L’ultima sessione si è svolta con una tavola rotonda sull’impatto climatico e il ‘dopo Parigi’ con uno sguardo al vero cambiamento dell’ecosistema ambientale post Covid-19. Ambiente, agricoltura e lavoro al tempo del Covid sono argomenti su cui porre l’attenzione non solo ora ma anche in futuro.
In definitiva Marsala ha rappresentato un punto di ripartenza: al centro ritorna l’uomo e, quindi, il lavoro, in questo caso agricolo. Si riparte da quei lavoratori essenziali al risveglio dell’economia italiana.