“Noi siamo un popolo coraggioso e generoso”
Gentilissime amiche e carissimi amici,
nel rivolgervi un pensiero a poche ore dalla mia elezione a presidente del Movimento cristiano lavoratori, avverto tutta la responsabilità che è stata posta sulle mie spalle. Dinanzi a un compito così grande è giusto dubitare di se stessi, ma al tempo stesso occorre fidarsi della compagnia di amici che ha visto in te quello che neanche immaginavi.
L’aver ricoperto importanti impegni professionali e presieduto altri organismi, forse non basta dinanzi all’incarico di animare e rappresentare un popolo come quello del nostro Movimento. Ricordo ancora con gratitudine le donne e gli uomini che hanno abbracciato Papa Francesco e che hanno pregato a Gerusalemme. Queste sono le cose che fa il popolo con una forte identità cristiana, ma non solo… Nel corso della pandemia che ha strappato tante vite e ha letteralmente martoriato alcune aree del Paese, era una consolazione ascoltare le testimonianze dell’azione generosa dei nostri circoli e dei nostri volontari per aiutare i più deboli. In tanti territori, da Nord a Sud, e senza curarsi di sé. In uno slancio di generosità che deve renderci tutti orgogliosi. Anche di questo c’è stata l’eco nel Consiglio generale che mi ha eletto. Penso in questo momento anche ai nostri assistenti ecclesiastici, a cominciare da don Francesco Poli nella sua martoriata Bergamo, che hanno portato conforto agli ammalati. Tutto ciò mi ha reso ancora più fiero di appartenere a questo popolo. E per me, che non ho mai dimenticato di essere un figlio del popolo, essere accanto a tutti voi è un grande privilegio.
Mi impegno a ricoprire il mio ruolo di presidente, per il tempo che mi sarà dato, con onore e disciplina, secondo l’indirizzo della nostra Costituzione repubblicana per chi ricopre un impegno pubblico. E nel rispetto rigoroso dello Statuto di Mcl, del mandato congressuale, delle prerogative attribuite e dei limiti imposti al ruolo di chi presiede. Ma sarò accanto a voi nello spirito di Francesco, perché a me piace il profumo del popolo.
A quanti animano i nostri splendidi circoli, a quanti danno vigore a tutte le nostre opere, a quanti rendono visibile nei loro territori la Dottrina sociale della Chiesa, a quanti spendono il proprio tempo per sostenere i lavoratori e le loro famiglie, a quanti sanno promuovere il dialogo ed esercitano la responsabilità sociale, a quanti praticano la carità intellettuale, a quanti privilegiano i poveri e i più deboli, a chi dà una mano in parrocchia o in diocesi, chiedo solo di continuare a farlo salvaguardando l’identità e i valori del Movimento. Come dice Papa Francesco, a noi tocca privilegiare la dimensione del tempo rispetto a quella dello spazio. E dunque, non dobbiamo preoccuparci degli spazi (anche di potere) che occupiamo oggi, ma di avviare processi perché il tempo di domani veda i cristiani ancora protagonisti della Storia.
Infine, consentitemi un pensiero ai nostri giovani. E attraverso di loro a tutte le ragazze e i ragazzi che si affacciano prepotentemente alla vita, con le sue sfide, dal lavoro allo studio, da un posto in società alla costruzione della famiglia. Sappiate che non sarete mai soli. Il Movimento sa che siete il nostro futuro. Ma dovremo meritarci, da adulti quali noi siamo, la vostra fiducia e il vostro rispetto. A voi il compito di spendervi con passione.
A tutti, nessuno escluso, il mio augurio più sincero di essere “fedeli a Dio e fedeli all’uomo”.