M C L: SUI PACS RUINI HA FATTO CHIAREZZA
Il presidente del Mcl Carlo Costalli ha dichiarato:
“Le parole pronunciate ieri dal card. Ruini hanno fatto chiarezza e sgombrato il campo dagli equivoci e dallo stupore creato dalla sorprendente presa di posizione del leader dell’Unione Romano Prodi sui pacs.
Bene ha fatto il presidente dei vescovi italiani a sottolineare l’importanza che il matrimonio e la sacralità della famiglia non vengano svillaneggiati e ridicolizzati con proposte peregrine, il cui scopo recondito è quello di avallare i matrimoni gay, per poi magari aprire la porta anche alle adozioni per le coppie gay e chissà che altro.
Il valore della famiglia non si discute, e invece di pensare troppo a unioni di altro tipo, forse varrebbe la pena di occuparsi di più della tutela della famiglia tradizionale fatta di padre e madre, magari con figli, che sembra essere diventata un peso, un retaggio del passato di fronte al modernismo che avanza. Questo sedicente modernismo che ritiene che tutto è lecito e tutto è giusto, non ci piace e non lo capiamo.
Per noi la famiglia nasce dall’incontro di un uomo e una donna. Per i credenti esiste il matrimonio religioso, per i non credenti esiste quello civile in Comune.
Per chi, invece, ritiene di non voler contrarre alcun impegno con se stesso e con il partner, di fronte allo Stato o alla Chiesa, non si vede perché bisogna creare un ‘riconoscimento’ posticcio con norme di diritto pubblico: le stesse tutele tanto invocate, infatti, se desiderate, potrebbero essere ottenute attraverso il matrimonio, civile o religioso.
Siamo d’accordo invece a norme e impegni di tipo privato che tutelino la dignità delle persone e soprattutto i diritti dei bambini nati dalle unioni di fatto. Ma questa tutela non si afferma certo con l’istituzione di una specie di matrimonio di serie B, che invece appare sempre più il grimaldello per l’ introduzione anche in Italia del matrimonio gay come peraltro dimostra l’entusiasmo dei radical-chic e della sinistra sulle proposte dell’aspirante premier Prodi’’.
Roma, 20 settembre 2005