“E noi da calabresi siamo qui: potevamo essere in altri posti più prestigiosi, ma abbiamo detto no perchè vogliamo cambiare la Calabria, perchè i nostri figli sono fuori dalla Calabria e non torneranno, perché non hanno speranze, e questo è un fallimento per noi calabresi. Non possiamo più consentire queste cose: e allora, fino all’ultimo dei nostri giorni dobbiamo lottare e non rassegnarci, bisogna dire basta e avere il coraggio di occupare gli spazi che questa notte vi abbiamo dato. Da oggi dovete andare in piazza, dovete occupare la cosa pubblica, dovete impegnarvi in politica, nel volontariato, in tutto quello che è possibile fare, andare oltre il vostro lavoro. Altrimenti continueremo a parlarci addosso. Questo è il cambiamento da oggi, a parte le chiacchiere, altrimenti continuiamo a piangerci addosso e ci facciamo prendere per il naso una volta dall’uno una volta dall’altro” .
Questo è l’accorato appello lanciato da Gratteri all’indomani dell’operazione denominata “Rinascita – Scott” che ha portato all’arresto di oltre 300 persone, mettendo in luce un groviglio di interessi tra ‘Ndrangheta, politica e massoneria.
Un appello che la stragrande maggioranza dei calabresi perbene deve fare proprio, uscendo da quelle forme di autoisolamento dai processi civili e sociali della regione, che altro non hanno prodotto se non l’occupazione, da parte delle consorterie politico-mafiose, di tutti quegli spazi di cui parla Gratteri.
Noi stiamo con Gratteri. Ma non basta!
In una regione che stenta a trovare percorsi di ripresa economica, priva di progetti di sviluppo e di crescita, dove diventa sempre più urgente riannodare i fili di una società sfilacciata e in profonda crisi, occorre un’assunzione di responsabilità individuale e collettiva che spinga sempre di più a una partecipazione attiva, ognuno nell’ambito del proprio ruolo, ma tutti protesi alla ricostruzione di una comunità viva e vitale che possa creare occasioni di sviluppo e di crescita economica e sociale.
Occorre più coraggio da parte di tutti, maggiore partecipazione e maggiore coinvolgimento di tutti gli attori sociali. C’è bisogno di un nuovo patto sociale che abbia come unico obiettivo la rinascita economica e sociale della Calabria.
Noi ci dobbiamo sentire addosso questa responsabilità che è nostra e impegna solo noi stessi.
Su questo si fonda l’essere nuova classe dirigente, nel sapere che è nostro dovere coniugare i valori, coniugare cioè, il senso della nostra missione con le competenze che rendono concreto e visibile il ruolo di servizio verso le donne, gli uomini e soprattutto i giovani di questa regione.
E’ ciò che come Movimento stiamo cercando di fare in un territorio difficile e a volte quasi ostile. Ma non possiamo e non dobbiamo tirarci indietro. Un impegno costante, il nostro, mirato a rappresentare un punto di riferimento in una regione attraversata da incertezze che hanno creato disgregazione sociale e diseguaglianze crescenti.
La Calabria non dalle ceneri, ma soltanto da un forte impegno sociale e civile potrà rinascere.
Vincenzo Massara