Nessuna organizzazione pubblica o privata, pur avendo a disposizione le risorse economiche e umane necessarie, è in grado di raggiungere i propri obiettivi indipendentemente dagli altri attori sociali che operano sul territorio. Con questa consapevolezza il Mcl provinciale di Reggio Emilia è fra i protagonisti del Protocollo d’intesa sottoscritto, lo scorso 20 luglio, dal Comune di Reggio Emilia e da ben ventitré realtà sociali (associazioni, sindacati, cooperative, istituti scolastici) per la promozione del Piano strategico Zona stazione 2020-2023. Sin dall’inizio, il Mcl provinciale di Reggio Emilia si è impegnato in questo progetto e già nel 2019, in occasione delle elezioni amministrative, aveva inviato una lettera a tutte le istituzioni per richiamare l’attenzione sulle criticità della zona.
Il Protocollo prevede la costituzione di una “cabina di regia” e l’istituzione di quattro tavoli di lavoro per la definizione e la messa a punto di un importante piano strategico, che ridisegnerà quella parte di città lavorando sulla dimensione educativa e sociale, sulla cultura, sulla riqualificazione urbana e la qualità dell’abitare.
Purtroppo, come ben sappiamo, nelle città italiane la zona adiacente la stazione ferroviaria è spesso la più esposta al rischio insicurezza e degrado, e quella di Reggio Emilia non è un’eccezione. Negli ultimi anni è stata anche scenario di tristi episodi, come l’incendio del 2018 in cui hanno perso la vita due persone. Proprio in quei giorni drammatici il sindaco di Reggio Emilia ha rivolto un appello alle forze buone e sane della città sollecitandole ad assumere un ruolo propositivo per superare la grave situazione della zona.
Marino Friggeri, presidente provinciale Mcl di Reggio Emilia, ha così espresso la sua soddisfazione per la firma: “La sottoscrizione del protocollo d'intesa ci vede presenti unitamente a tutte le forze sociali che operano nel territorio: un traguardo importante, cui si è giunti con la volontà di dialogare e coinvolgere tutti coloro che già da tempo sono impegnati per restituire dignità al quartiere. Inizia così un percorso difficile e impegnativo che ha l'obiettivo di ridisegnare un nuovo modello di vita e di convivenza civile”.