COMUNICATO STAMPA
COSTALLI (MCL): “BASTA MINUETTI, ALFANO TRAGHETTI IL PDL AL CENTRO”
“I CANDIDATI CHE VOGLIAMO: MONTI PER L'ITALIA E ALBERTINI PER LA LOMBARDIA”
“Mario Monti è il nostro candidato a palazzo Chigi e i partiti si salveranno solo se saranno capaci di un rinnovamento profondo e generoso, perché questo vuole il Paese per tornare a credere nella politica. Basta minuetti, è ora di scegliere. Lo dico soprattutto al Pdl”. Sono le parole con cui il presidente del Movimento Cristiano Lavoratori (MCL), Carlo Costalli, è intervenuto all’incontro con i quadri dirigenti lombardi del Movimento, all’hotel Michelangelo di Milano.
Il presidente del MCL ha parlato di un “grande rassemblement” dei cattolici, dei riformisti e dei laici da costruire “sui contenuti e non sugli annunci” e ha invitato Alfano a compiere “quell’atto di generosità e di coraggio chiesto anche da Frattini: chi ha sostenuto Monti non deve sbarrargli la strada proprio adesso, perché cancellerebbe il merito dell’operazione politica che ha condotto il Paese fuori dalla tragedia. E’ pertanto indispensabile che il Segretario acceleri il rinnovamento e la riforma del Pdl, che acceleri la sfida del traghettamento verso il Centro con coraggio, resistendo alle sirene leghiste. Dico ad Alfano: ora o mai più!”.
Il presidente del MCL ha quindi declinato il ragionamento in chiave lombarda: “Il fatto che si apra un cantiere dei moderati in questa regione intorno alla figura di Gabriele Albertini rappresenta una grande opportunità”. A Milano Costalli ha incontrato Albertini: “i cattolici impegnati nel percorso di Todi – ha spiegato – portano a questo cantiere i ‘mattoni’ della Dottrina Sociale della Chiesa, che offre agli italiani e agli europei una via d'uscita dalla crisi attraverso l'economia sociale di mercato, e quelli del Magistero, a partire dal rispetto della vita nascente e morente e dalla tutela della famiglia nata dal matrimonio tra uomo e donna. La nostra presenza politica non è ideologica né formale. Noi siamo quelli del Family Day e del buono-scuola, della solidarietà e della sussidiarietà, che non respingono gli immigrati ma si pongono il problema di integrarli in una vita sociale dignitosa e rispettosa dei diritti di tutti. Noi siamo quelli che, come insegnava Marco Biagi, non concepiscono la flessibilità del lavoro a senso unico, cioè come un regalo ai padroni”.
Il radicamento del MCL nella Dottrina Sociale impedisce di considerare “indifferenti” le diverse alleanze e i programmi di governo su cui si impegneranno: “Il recente accordo sulla produttività siglato tra governo, imprese e parti sociali è ciò che gli italiani vogliono dalla politica: proposte percorribili per difendere la persona umana che ha nel lavoro una delle sue dimensioni più importanti. Proposte che non si possono costruire con Vendola e la Cgil, alternativi all’agenda Monti”.
Il presidente del MCL, che nel corso della due giorni milanese ha partecipato al seminario Eza sul dialogo sociale e ha incontrato diversi esponenti del mondo sociale e politico lombardo, ha ribadito l’intenzione di lavorare per una “federazione di moderati che candidi Monti a Palazzo Chigi e faccia riferimento al Ppe, area politica da cui proviene il Presidente del Consiglio”. In questo senso si legge anche l’incontro avvenuto sempre tra il presidente del MCL e il Ministro dei beni culturali Lorenzo Ornaghi.
Roma, 23 novembre 2012