COMUNICATO STAMPA
NATALE FORLANI: “CATTOLICI SIANO PROTAGONISTI DEL CAMBIAMENTO”
COSTALLI: “BENE COMUNE, BUSSOLA PER CONTEMPERARE INTERESSI”
“Non si puo’ pensare che lo Stato ci risolva tutti i problemi: sarebbe un errore. Il tema vero su cui far leva è invece quello della rappresentanza. I corpi intermedi devono avere come obiettivo primario il mettere in grado le persone di essere ‘persone’, cioè non oggetto di prestazioni ma soggetto attivo”: questa l’opinione di Natale Forlani, portavoce del Forum delle persone e delle associazioni di ispirazione cristiana nel mondo del lavoro, che è intervenuto questa mattina ai lavori del Seminario Mcl su Stato e mercato:per un’economia in chiave sociale, in corso a Senigallia. “Questo coinvolge politiche nuove di welfare che privilegino il protagonismo individuale e collettivo degli uomini. Dobbiamo uscire dall’idea individualista e corporativa che ha caratterizzato la nostra storia italiana negli ultimi trent’anni. Il caso Brunetta: è diventato popolarissimo solo perché ha colto uno degli errori fondamentali della rappresentanza, cioè il tutelare eccessivamente determinate categorie perdendo di vista così la visione del bene comune”, ha spiegato Forlani.
Il fatto è che la nostra società deve fare i conti con profondi mutamenti: “I cambiamenti nell’informazione, nella formazione, la velocità di spostamento delle persone e delle merci, sono fattori che hanno determinato un profondo mutamento dei tempi e degli spazi del lavoro, destabilizzando così il ruolo dei corpi intermedi, e determinando un mutamento nella percezione del rischio di insicurezza, trasformata nella percezione di un rischio di precarietà permanente”.
Per Forlani “Il punto è che il sistema attuale non è stato capace di internalizzare il concetto di ‘bene collettivo’, che invece è essenziale per il corretto funzionamento del mercato. L’idea che la politica debba semplificare è diventata dominante. Il leaderismo ne è un aspetto (per i politici la priorità è farsi capire dalla gente, e lo fanno mediamente rispondendo a questioni complesse con banalità!)”.
Secondo Forlani “L’errore è ritenere che lo Stato ci debba risolvere tutti problemi: questa concezione crea molti danni, come è avvenuto per i lavori socialmente utili, conseguenza del delegare tutto allo Stato e non alla responsabilità delle persona: un giochetto che ci è costato appena 18 miliardi!”
“In realtà la straordinaria forza del mondo cattolico sta nel partire dai valori. L’asse dell’enciclica Caritas in veritate è non spezzettare l’uomo: lo sviluppo dell’economia deve porsi l’obiettivo dello sviluppo dell’uomo, e non viceversa. Il che richiede valori condivisi. La società ha bisogno di valori condivisi. E’ questo che produce la felicità!”.
Forlani si è infine soffermato sul Forum delle persone e delle associazioni di ispirazione cristiana nel mondo del lavoro: “Il motivo dell’esistenza del Forum non è quello di sostituire o rafforzare la rappresentanza delle singole organizzazioni, ma proprio quello di trovare valori comuni. Certo, a volte si creano dei problemini, ma resta che non ci possiamo esimere dall’affrontare le questioni se vogliamo davvero divenire protagonisti del cambiamento. Se non lo sappiamo fare nel mondo cattolico, a maggior ragione non potremo farlo neanche all’esterno, nella società! Dobbiamo avere la capacità di proporci come guida di un cambiamento straordinario. Questo è il nostro obiettivo”, ha concluso.
Per Carlo Costalli, presidente del Mcl, “Di fronte al tema della partecipazione, tema sempre al centro dei nostri dibattiti, uno dei problemi oggi è il modo in cui si esprimono identità ed interessi senza che diventino egoistici, corporativi o si trasformino in rivendicazioni. La ‘contemperazione’ degli interessi diventa indispensabile per l’azione dei corpi intermedi siano essi sindacati (spesso in difficoltà a contemperare interessi…), associazioni di categoria (anch’esse in difficoltà), di promozione sociale (per la verità MCL ha meno difficoltà…), movimenti politici”.
“La loro azione – ha continuato Costalli - non può essere motivata solo sulla base di ‘interessi’ parziali, ma deve assumere valori e principi al fine di individuare le priorità e valutare le ricadute sociali complessive delle iniziative intraprese. Il principio che costantemente ritorna, e che deve originare ogni azione, è quello del Bene comune, solo in forza del quale è possibile produrre una società civile che precostituisca dal basso, e nel concreto, le risposte alla dimensione complessa dei problemi. In quest’ottica, i corpi intermedi sono chiamati ad una specifica soggettività esercitando un preciso ruolo politico che sviluppi la responsabilità sociale tesa ad aiutare l’espressione delle persone e delle comunità”.
Ma allora chi può prendersi carico dei problemi, della questione sociale che attende e richiede risposte originali? Per Costalli “Lo hanno fatto e lo possono fare le Associazioni che hanno sempre creduto nei valori della centralità della persona, del reciproco riconoscimento dei ruoli tra capitale e lavoro nelle diverse espressioni; che credono nella partecipazione alle scelte dal basso, processo che è di per sé un valore ed un bene collettivo perché favorisce l’assunzione di responsabilità delle persone e, appunto, dei corpi intermedi. Lo hanno fatto le Associazioni che credono in una visione del Bene comune come espressione di azioni concrete nelle quali interagiscano le istituzioni non come dominio, ma come capacità di favorirle e di contemperarle per il benessere di tutti. Sono i valori espressi dalla Dottrina sociale della Chiesa che hanno trovato espressione, riscontro, ‘traduzione’, nell’azione delle Associazioni e dei Movimenti di ispirazione cristiana nel mondo del lavoro”, ha concluso il leader del Mcl .
Al Seminario Mcl nel pomeriggio ha portato il suo saluto il Vescovo di Senigallia, Mons. Giuseppe Orlandoni.
Senigallia, 12 settembre 2009