COMUNICATO STAMPA
COSTALLI: “DALLA CONFERENZA NAZIONALE PER LA FAMIGLIA SOLO ANALISI SOCIOLOGICHE, MA IL POPOLO DI PIAZZA SAN GIOVANNI ASPETTAVA IMPEGNI CONCRETI”
“UN’OCCASIONE PERSA PER VALORIZZARE GLI ITALIANI NEL MONDO”
“Molte analisi, alcune condivisibili, alcune meno, alcune scartate”: questo il commento del presidente nazionale del Movimento Cristiano Lavoratori (Mcl), Carlo Costalli, a conclusione della Conferenza Nazionale della Famiglia.
“Molti autorevoli esperti, 10 Sessioni, 25 gruppi di lavoro, la passerella di tanti Ministri: uno sforzo notevole che speravamo producesse fatti; invece evidentemente è stata solo propaganda” ha continuato Costalli.
“Abbiamo uno spirito costruttivo ma riteniamo intollerabile la politica degli annunci: il popolo del Family Day non deve essere illuso. Tra poche settimane verrà presentato il Dpef: è un’occasione per verificare se il Governo fa sul serio e vuole veramente far seguire alle analisi atti concreti in favore della famiglia fondata sul matrimonio - aiutando le giovani coppie nel formare una famiglia ed avere il numero di figli che desiderano e agevolando i genitori nei loro compiti primari educativi -. O piuttosto se prevarranno ancora le divisioni nel Governo”.
“Ci hanno lasciato perplessi anche alcune enfatizzazioni, nella relazione del Ministro Bindi, sull’ultima Finanziaria che, invece, piena di tasse com’è, ha impoverito le famiglie italiane. E non ci trovano d’accordo neppure le perplessità del Ministro sul quoziente familiare ‘perché non era nel programma dell’Ulivo’… neanche i Dico facevano parte del programma, eppure ci hanno provato lo stesso” ha sottolineato il leader del Mcl.
Costalli insomma non nasconde la propria delusione, e quella di tutto il mondo Mcl, per un’occasione persa. In realtà il Mcl, già nei giorni precedenti alla Conferenza di Firenze, aveva delineato, sempre per bocca del suo presidente, una serie di punti concreti sui quali ci si attendevano risposte precise e non solo enunciazioni di principio (vd. comunicato stampa del 22 maggio u.s.).
Vi è poi la questione degli italiani nel mondo, “un argomento che è stato completamente trascurato dalla Conferenza di Firenze”, ha notato il presidente del Mcl.
Un’omissione da stigmatizzare perché è stata persa un’occasione per “reinterpretare e valorizzare il ruolo delle famiglie dei cittadini italiani e dei loro discendenti sparsi nel mondo. Le comunità italiane sono ormai stabilmente integrate nel tessuto sociale delle diverse realtà locali dei diversi continenti e Paesi, guadagnandosi un grande rispetto”.
“La Conferenza poteva essere anche un’occasione per valorizzare il ruolo delle donne italiane nel mondo, che non portano problemi ma creano soluzioni. Le donne italiane all’estero costituiscono infatti una risorsa culturale, economica, sociale, di enorme valore, sia per i Paesi di residenza che per l’Italia. Il loro contributo alla famiglia ed alla vita della collettività non è ancora del tutto riconosciuto”.
“Al di là dei singoli provvedimenti (o promesse) sui problemi sociali e/o assistenziali la Conferenza poteva essere un’opportunità per valorizzare il rispetto guadagnato dalle nostre comunità nei Paesi ospitanti con il loro esempio di civiltà ed operosità” ha concluso il leader del Mcl.
Roma, 28 maggio 2007