COMUNICATO STAMPA
COSTALLI:“SUBITO LA LEGGE PER EVITARE NUOVI DRAMMI”
“LA VITA PRECEDE OGNI LEGGE, MA E’ L’ORA DI UNA LEGGE PER LA VITA”
“La vita viene ben prima di qualsiasi legge, costituzione o sentenza. E’ un valore ‘indisponibile’ a manipolazioni, regolamentazioni, protocolli. Se si va a toccare questo principio, se si affida all’uomo la sovranità sulla vita, allora chi, come e quando si fermerà? Ci sono crinali che, se superati, non permettono più un ritorno”: è quanto ha affermato oggi il presidente nazionale del Movimento Cristiano Lavoratori, Carlo Costalli.
“Si fa riferimento alla dignità della vita: ma a chi toccherebbe definire e delimitare tale dignità? Alla magistratura, a un tutore, a un fiduciario? Oppure a chi ha come principale riferimento il mercato, la ‘convenienza’, i bilanci? E chi andrebbe a dire a un portatore di handicap che la sua non è una vita degna? Pur avendo presente casi drammatici, ribadisco che la vita va difesa e tutelata ad ogni costo, in particolare quando è debole. Deve essere messa al riparo da manovre orientate da opportunismi e ideologie”.
Riferendosi alla discussione in corso nelle aule parlamentari, Costalli ha ricordato che “Ogni legge deve prendere atto e derivare dalla legge naturale e nessuna norma può dare o togliere i diritti che ne discendono”.
“La situazione che si è determinata nel nostro Paese impone, tuttavia, la necessità di una legge complessiva. Un legge tesa non tanto ad affermare diritti inesigibili, quanto ad evitare che improvvide sentenze della magistratura, campagne di questa o quella lobby, iniziative private, ci avviino, di fatto, a una non più controllabile deriva eutanasica che, probabilmente, è lo sbocco da alcuni segretamente auspicato”.
Sotto questo aspetto Costalli ritiene “sostenibile ed equilibrato” il disegno di legge Calabrò, sul quale ha auspicato “ampie convergenze di cattolici e di laici”, e che giudica essere “un buon punto di equilibrio fra due punti di vista: quello etico, in base al quale ogni vita ha una sua propria dignità e nessun diritto o autorità può prendere decisioni riguardo all’interruzione dell’esistenza, tanto meno con la sospensione dei sostegni vitali; e quello medico-legale, volto a individuare le modalità più adatte a evitare il rischio, molto reale e grave, di un abbandono terapeutico come pure che la persona sia oggetto, contro la sua volontà, di trattamenti terapeutici sproporzionati e ingiusti”.
“Quanto alla ormai ripetitiva e sciocca accusa che viene rivolta alla Chiesa (che non è una lobby o un comitato di potere, ma è fatta di comunità, di popolo) di interferire nelle questioni italiane – ha continuato Costalli – ritengo che questo sia solo un modo per spostare l’attenzione dai veri problemi all’ideologia. La vita non è questione religiosa o cattolica, ancor meno di schieramento politico: è piuttosto questione che riguarda la ragione e l’Uomo intero, indipendentemente da qualsiasi credo religioso, anche se l’esperienza di fede può offrire un ulteriore contributo di comprensione. Non ci sarebbe, dunque, se non strumentalmente, alcun motivo di scontro laici-cattolici e non c’è nessun rischio di teocrazia, di Stato confessionale o di Stato etico. Anzi, di Stato etico potremmo parlare di fronte a uno Stato che si arrogasse il potere di prevedere chi ha diritto a vivere e chi no, non certo di fronte a uno Stato che si occupi di tutelare la vita”.
“Molto più semplicemente i cattolici vogliono evitare di essere considerati dei ‘contaminati’ da escludere dai momenti di progetto del modello di società. I cattolici devono, al pari degli altri cittadini, poter esercitare un diritto di proposta in un sistema di rapporti e di convivenza civile”.
“L’impegno del MCL – ha concluso Costalli – è di lavorare affinché tale diritto sia responsabilmente esercitato e non ci si sia né rinuncia né diserzione”.
Roma, 24 febbraio 2009