“Fra i tanti problemi che assillano gli italiani due sono quelli che preoccupano di più la nostra gente: innanzitutto il lavoro che manca, soprattutto per i giovani e al Sud. Un lavoro che inoltre, quando non manca, è precario e si ha la costante paura di perdere; in secondo luogo l’immigrazione, diventata un fenomeno epocale in poco tempo e che, spesso, crea problemi”: così Carlo Costalli, Presidente del MCL, ha aperto con la sua relazione i lavori del Consiglio Nazionale MCL, che ha preso il via oggi a Milano.
“Sul lavoro siamo intervenuti spesso”, ha spiegato il Presidente MCL, “sul Jobs Act, sulle aspettative, sulle promesse non mantenute, sulle affermazioni ottimistiche del duo Poletti/Boeri, spesso smentite dall’Istat e dall’Ocse. In Italia si corre il rischio di scardinare il modello basato sul lavoro. Oggi si fa un gran parlare di ‘reddito di cittadinanza’, ma stabilire il diritto ad un reddito in base alla cittadinanza, magari anche allo jus soli, è una strada pericolosa. E’ il lavoro, non l’assistenzialismo, che viene percepito dalla gente come la maggiore misura di equità”.
Non fa sconti a nessuno, il Presidente Costalli: “Manca in Italia un progetto di Paese, di sviluppo industriale; manca la voglia di mettere intorno ad un tavolo tutte le ‘forze sane’ che hanno a cuore il bene del Paese. I posti di lavoro non si creano per decreto, lo abbiamo detto tante volte e lo sanno tutti. Manca la volontà politica di guardare lontano perché è prioritario creare le condizioni per rilanciare gli investimenti e, per fare questo, è indispensabile una riforma fiscale equa per il lavoro e le famiglie: ma di questo Renzi non parla mai!”.
Altra questione fondamentale è l’immigrazione, tema sul quale, ha sottolineato il leader del MCL, “si sono dette tante cose, forse troppe: l’Europa, Triton, Frontex, ecc. Dobbiamo uscire da un ‘buonismo sterile’ e da un ‘populismo becero’! In qualunque occasione sono stato chiamato ad esprimere un parere - a Roma, a Napoli, a Bruxelles - ho ribadito che quattro sono i punti cardine essenziali per un’efficace scelta di accoglienza da parte dell’Europa e dell’Italia: 1. il dovere primario dell'accoglienza; 2. la solidarietà tra le nazioni europee nell’affrontare il fenomeno (che va oltre le quote); 3. la riscoperta dell’identità europea; 4. le politiche di aiuto ai Paesi d'origine dei migranti nello sviluppo socio-politico e nel superamento dei conflitti interni”.
C’è un deficit di politica in Europa, lamenta Costalli: “Quanto sta accadendo ai nostri confini - europei, non solo italiani - richiama l’Europa al suo dovere di darsi una vera politica estera comune, autonoma e finalizzata alla pace e allo sviluppo dei popoli: politica estera che attualmente non c’è. Su questo dobbiamo insistere: senza politica estera, comune ed autonoma, non solo non si risolvono i problemi dell’immigrazione ma non ci sarà mai un’Europa unita politicamente”.
Infine un passaggio sull’Enciclica “Laudato sì”, presentata ieri in Vaticano e, in particolare, su quella che Papa Francesco stesso definisce “ecologia integrale”, in una visione in cui la terra è la “casa comune” dell'umanità, dove i popoli condividono l'esistenza: “Non realizzeremo quest’ecologia integrale se non recupereremo relazioni adeguate dell’essere umano con il mondo che lo circonda e quindi anche tra gli uomini nel contesto produttivo”, ha sottolineato Costalli.
Costalli ha infine espresso il suo plauso alla “micidiale” denuncia di Francesco contro le banche – “il popolo ha pagato il salvataggio delle banche” –: una denuncia che “fa parte del Magistero sociale della Chiesa e che proprio per questo anche il MCL, nel suo piccolo, ha fatto sua da tempo nei tanti documenti ufficiali”. Adesso, ha auspicato Costalli “speriamo che il dibattito sull’Enciclica si traduca in politiche reali”.
Domani il Consiglio Nazionale proseguirà con una sessione di lavoro presso l’Expo, con la Tavola Rotonda quale atto conclusivo della Summer School dei Giovani MCL presso l’Università Cattolica.
Milano, 19 giugno 2015