“Il Paese langue, bloccato da una politica ormai perennemente distratta dalla voglia di elezioni anticipate e da polemiche inutili e strumentali, che ne impediscono la crescita: tutto questo mentre lavoro e lotta alla povertà rimangono le vere priorità del Paese, emergenze inascoltate e ancora da risolvere”: questa la preoccupata riflessione del Presidente del Movimento Cristiano Lavoratori, Carlo Costalli, all’inizio del nuovo anno.
Non parla per metafore, il Presidente del MCL: “Dicono che il problema sono i pochi soldi? Ebbene, la realtà che abbiamo tutti davanti agli occhi dimostra invece che quando si vuole i soldi si trovano eccome, e pure a tempo di record, come avvenuto per il decreto salva MPS”.
“Non solo: l’assurdo è che, anche quando si riescono a recuperare denari che vengono stanziati anche solo parzialmente per contrastare la povertà, allora si scopre invece che mancano i necessari decreti attuativi per il colpevole ritardo della politica, che ha perso mesi preziosi fra sterili polemiche referendarie e giochi di palazzo che nulla contano per la vita dei cittadini e delle famiglie”. E’ preoccupato, il Presidente MCL, per il fatto che rispetto a queste emergenze del Paese - povertà e lavoro - “la politica (che in un passato anche recente ha sbagliato strategie e spesso non è stata neppure in grado di individuare le vere priorità), da sola non è in grado di farcela...”.
Quindi la proposta: “serve non solo una politica che sappia ritrovare una forte unità almeno sui grandi interessi generali del Paese, che intanto già sarebbe una buona cosa… Ma occorre, poi, un ulteriore salto di qualità: una grande alleanza fra tutte le forze ‘vive’ del Paese che hanno a cuore il bene comune e gli interessi generali”.
“Penso – ha spiegato Costalli - alle organizzazioni imprenditoriali, che è bene recuperino autonomia rispetto alle iniziative del Governo; ma anche alle organizzazioni sindacali, che debbono essere capaci di rilanciare un grande Patto generazionale; come pure alle organizzazioni sociali, cui compete recuperare terreno sul piano delle vitalità progettuali concrete”.
“Servono, insomma, politiche che creino vero sviluppo, non iniziative una tantum di tipo assistenziale. Serve liberare la società dai mille lacci e lacciuoli che ne impediscono un sano e deciso sviluppo: occorre liberare il potenziale del Paese, finora frenato da una burocrazia insostenibile, da un sistema del credito che ha perso il contatto con le realtà imprenditoriali di piccola e media dimensione, che sono da sempre la vera ricchezza produttiva italiana, e a maggior ragione quando si tratti di attività imprenditoriali avviate dai giovani. Non possiamo più subire rallentamenti per un sistema del credito distratto (e, spesso, travolto) da una finanza speculativa, per di più avallata dal silenzio di una politica che, nel migliore dei casi, ha altro a cui pensare”.
“Dobbiamo ripartire da subito e farci carico innanzi tutto dei giovani verso i quali, come ha ammonito in questi giorni Papa Francesco, abbiamo un vero e proprio ‘debito’. Sì, è proprio questa la parola giusta: un ‘debito’ verso i giovani che si traduce inevitabilmente in un’ipoteca sul futuro”, ha concluso il Presidente del MCL.
Roma, 4 gennaio 2017