“Dai diritti alle responsabilità. Un nuovo futuro per il Paese”, è il titolo del tradizionale seminario di studi del Movimento Cristiano Lavoratori che si terrà a Senigallia dal 6 all’8 settembre.
Come ogni anno, il seminario sarà aperto da una sessione dedicata ai giovani del Movimento che quest’anno avrà per tema “Un presente da protagonisti. I giovani responsabili del bene comune”, un tema che sarà sviluppato con il contributo di Giovanni Maddalena, professore di Storia della filosofia dell’Università del Molise. La sessione dedicata al tema del seminario del venerdì mattina si aprirà con i saluti del Vescovo di Senigallia mons. Franco Manenti e l'introduzione del presidente MCL Carlo Costalli e vedrà protagonista padre Bernardo Gianni, Abate di San Miniato al Monte, abbazia di riferimento della spiritualità cistercense e che quest'anno festeggia il millenario della sua fondazione. Il seminario proseguirà con le relazioni di Luigi Sbarra - Segretario Generale aggiunto della CISL - su “Tra I vecchi e nuovi diritti: promuovere il lavoro nel mondo 4.0” e di Michele Rosboch - professore di Storia del diritto medievale e moderno dell'Università degli Studi di Torino - su “Oltre la disintermediazione, per un nuovo protagonismo dei corpi intermedi”. Il sabato mattina sarà incentrato sul dibattito che avrà per tema “Troppi diritti. L’Italia tradita dalla libertà”, titolo del volume di Alessandro Barbano - giornalista e già direttore de “Il Mattino” - un dibattito che sarà moderato da Piero Damosso, - Capo redattore TG1 RAI - e che avrà per protagonisti, assieme all’autore del libro, Carlo Costalli - Presidente MCL - e Mario Taccolini - Prorettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, professore di Storia Economica, Membro del Centro di Ateneo per la Dottrina Sociale della Chiesa. L'ultima sessione su “Comunicazione e tecnologia: tra fake news e un uso responsabile dei social media”, vedrà la partecipazione del giornalista Domenico Delle Foglie e di Stefania Garassini, Presidente Aiart Milano docente a contratto di Editoria Multimediale all’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Il programma del seminario di Senigallia vuole approfondire il rapporto tra diritti e responsabilità ponendo attenzione ad alcuni ambiti particolarmente sensibili come il lavoro, la comunicazione e i rapporti sociali. Come mette in evidenza il libro di Alessandro Barbano, viviamo in un’epoca caratterizzata dalla moltiplicazione dei diritti, dalla continua richiesta di nuovi diritti da riconoscere e tutelare. Viviamo una dinamica per la quale il desiderio diventa pretesa che chiede di essere soddisfatta tramite un nuovo diritto, una dinamica molto pericolosa che rischia di degenerare nell’imposizione del volere di alcune persone o di piccoli gruppi. A questa proliferazione dei diritti non si può contrapporre solamente il grande tema dei doveri in una sorta di balance of power, occorre andare oltre e guardare alla responsabilità. Si tratta di una relazione costante e continua all’interno della società, sia per capire il giusto rapporto tra diritti e doveri, sia, soprattutto, per instaurare una relazione capace di giudicare ciò che è bene e ciò che è male, ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Anche se la tendenza attuale è sempre più quella di lasciare questo “sforzo” di giudizio alle norme e ai nuovi diritti frutto di un rapporto di potere, non ci si può esimere dalla “fatica” di una relazione in cui implicare se stessi e la propria libertà. Così la responsabilità con cui vivere i rapporti sociali, politici ed economici diventa la possibilità di un nuovo inizio per il Paese. In questo clima di muro contro muro, di rancore diffuso, è necessario riscoprirsi responsabili della casa comune, del bene comune, nel solco di una tradizione che ha segnato in positivo lunghi tratti della nostra storia. Certo non è semplice, la proliferazione dei diritti è una tendenza che investe tutto il mondo ed è un caposaldo della cultura che ci circonda, eppure passare dalla pretesa al confronto, dalla tirannia dei diritti alla libertà della responsabilità significa ridare un futuro, anzi, un presente al nostro Paese.
Non è un caso che sia proprio un esponente della società civile come MCL a porre al centro del dibattito un tema come questo e a sottolinearne l'importanza per superare le tante grandi sfide che ci attendono, perché sono proprio i corpi intermedi - che qualcuno vorrebbe eliminare - i primi luoghi di libertà e democrazia. Un messaggio non solo per chi parteciperà a Senigallia, ma per tutto il Paese.
Giovanni Gut