COMUNICATO STAMPA
EUGENIA ROCCELLA INTERVIENE AL MCL: “CASO ENGLARO SPARTIACQUE NELLA PERCEZIONE COMUNE. SUBITO UNA BUONA LEGGE SU FINE VITA”
COSTALLI CONCLUDE CONFERENZA DEI CIRCOLI MCL: “RISPONDERE A RELATIVISMO E GLOBALIZZAZIONE CON UN GRANDE MOVIMENTO POPOLARE”
“Il caso Englaro ha segnato uno spartiacque nella percezione della gente su questioni fondamentali come la vita e la morte. Certo, per noi la vicenda si è conclusa con un senso di amarezza e di sconfitta per non essere arrivati in tempo, ma in fondo anche per gli avversari si è trattata di una vittoria di Pirro, perche’ l’opinione pubblica ha trovato di fronte a se’ non la libertà della scelta ma la dura concretezza di una morte che ha impressionato tutti”: così Eugenia Roccella, Sottosegretario al Welfare, è intervenuta questa mattina in collegamento telefonico alla Conferenza Nazionale dei Circoli MCL che si è da poco conclusa a Viareggio.
“Noi non ci battiamo solo a difesa della vita, ma a difesa del senso dell’umano” ha proseguito il Sottosegretario, ricordando la comune battaglia, combattuta anche insieme al MCL, in occasione del Family Day. “Nessuno, che sia in grado di intendere e di volere, sceglierebbe di morire di sete, come è toccato ad Eluana. Alimentazione e idratazione non possono essere considerati terapie: sono accudimenti, cosi’ come tanti altri gesti che compiamo. Per esempio, potremmo anche far morire una persona di freddo, se non la copriamo e non è in grado di farlo da sola”.
“Quello che ci incoraggia ad andare avanti è che c’è un senso comune a difesa della famiglia, che è forte e radicato nell’opinione pubblica e che sfida tutti i prototipi costruiti dalle elites, dai giornali, dall’informazione e da un certo tipo di cinema e di televisione. Oggi – anche di fronte alle decisioni dei magistrati - è importante fare una buona legge sul fine vita, che metta dei punti fermi e dei paletti” ha concluso la Roccella.
In mattinata aveva parlato anche Mons. Angelo Casile, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei.
“I nostri Circoli sono, e devono diventare sempre di più, dei luoghi in controtendenza rispetto alla logica della ‘liquefazione’ della società e dei rapporti personali e comunitari. Sono, e devono essere sempre più, dei luoghi in cui si fa comunità”.
Questo il passaggio centrale dell’intervento con cui il presidente del Mcl Carlo Costalli ha concluso la due giorni della sua organizzazione dedicata alla riforma della propria struttura organizzativa sul territorio e al consolidamento del suo ruolo di voce della tradizione e della cultura popolare e cristiana del Paese. “E quando possiamo partecipare ad un tavolo con Cisl, Cdo, Confartigianato e Confcooperative - come è successo la settimana scorsa per la costituzione del Forum delle Persone delle Associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro - questo ci riempie di grande soddisfazione nella consapevolezza di aver fatto, insieme ad altri, un grande lavoro, per il futuro della società italiana”.
“Le forze cristiane e popolari devono dare forza e voce al Paese, nelle comunita’ locali bisogna porre fondamenta nuove valorizzando le radici antiche di una storia luminosa’’, ha detto Costalli davanti a una platea di oltre 700 delegati provenienti da ogni regione e anche dall’estero. “Ripartiamo dall’abitare i territori, senza tentennamenti, portando le nostre proposte di lavoratori e di cristiani laddove ci sono i giovani, le famiglie, gli anziani, che non cercano compassione, ma di essere considerati risorse per la comunità. Noi, a differenza dei partiti politici, abbiamo Circoli e sedi vere, in quasi tutti i comuni: 3.000 Circoli e sedi dei nostri Servizi che sono una risorsa importante, diffusa capillarmente sul territorio. Abbiamo ormai oltre 300.00 iscritti (con sedi ed iscritti nei più importanti Paesi europei) - saluto i rappresentanti di MCL Germania, Belgio, Francia, Gran Bretagna presenti a Viareggio – quasi 150.000 cittadini hanno riposto in noi la loro fiducia destinando il 5 per mille ai nostri progetti, abbiamo un migliaio di amministratori locali che fanno a noi riferimento: e tutti questi numeri tendono ad aumentare, di anno in anno”.
“Questa forza popolare, questo radicamento sociale ci impongono oggi un salto di qualita’ ulteriore. I nostri circoli devono diventare luoghi in cui le persone e le famiglie possano incontrarsi, riconoscersi, parlare, coltivare interessi comuni, organizzare momenti ricreativi; affrontare, in una logica di solidarietà, anche grazie ai servizi del Movimento, i numerosi problemi della famiglia, del lavoro, della vita di tutti i giorni; discutere i problemi reali del territorio e della comunità locale, dibattere ed approfondire le tematiche sociali e politiche, consolidare la propria formazione culturale e spirituale; diventare sempre piu’ un momento centrale di partecipazione e di rappresentanza del territorio e dei suoi valori; di sintesi progettuale dei suoi interessi legittimi; di formazione sociale, culturale e politica, prevalentemente, in rapporto al territorio stesso”.
“E’ questa una formula di presenza che nasce con la nostra storia ed è fortemente iscritta nella nostra ispirazione ideale. Una formula la cui valenza positiva diventa ancor più evidente oggi, nella cosiddetta società globale, nella quale tutti i rapporti personali ed i legami comunitari sono sottoposti alla martellante pressione della dominante cultura relativistica che tende a scioglierli, a diluirli, a renderli sempre più astratti ed impersonali; come dimostrano anche i recentissimi attacchi ai cattolici sulla vita e sulla famiglia”.
Costalli ha ribadito che, “di fronte alle derive eutanasiche che si affacciano sempre più prepotenti, il Parlamento deve votare al più presto una legge sul fine vita, che sottragga alla soggettività di giudici e medici le decisioni in un ambito tanto delicato. Ora auspichiamo solo che i cattolici facciano sentire forte la propria voce votando in modo compatto e al di la’ degli schieramenti di partito”, ha concluso Costalli.
Viareggio,21 febbraio 2009