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Comunicato stampa
"Quando il presidente della CEI, rilanciando le posizioni già assunte da Caritas, denuncia l'assenza di politiche per il lavoro davvero di prospettiva, capaci di contrastare precarietà e lavoro povero, indirizza alla politica un richiamo nel quale, da organizzazione di lavoratori, ci riconosciamo pienamente. Posizioni analoghe abbiamo più volte espresso. Confidiamo che il Governo e tutte le forze politiche sappiano mettere mano a riforme strutturali che tengano insieme il necessario dinamismo del mercato e le garanzie per chi lavora". Così il presidente del Movimento Cristiano Lavoratori, Antonio Di Matteo "schiera" l'organizzazione a fianco del cardinale Matteo Zuppi, che ha dedicato passaggi rilevanti all'emergenza lavoro nel suo discorso di apertura dell'Assemblea dei Vescovi italiana in corso in Vaticano. Pur apprezzando il fatto che "dal Governo sono arrivato dei segnali", il presidente del MCL concorda con il cardinale presidente sul fatto che "Il decreto lavoro prevede strategie di detassazione che, seppur lodevoli, non sono configurabili come una politica dei redditi o di contrasto alla povertà. Senza dimenticare che il decreto prefigura un aumento della durata e dell’applicabilità dei contratti a tempo determinato, nonché l’ampliamento dell’utilizzo dei voucher”. Misure queste ultime che Di Matteo giudica "necessariamente da circoscrivere nell'applicazione".