Esiste un ottimismo irrealistico tra milioni di persone nei Balcani occidentali per un'adesione rapida all'Unione Europea. Sembra emergere questa riflessione di fondo dal SEMINARIO INTERNAZIONALE DI STUDI EUROPEI sul tema “Integrazione europea dei Balcani occidentali: la scommessa dell'allargamento” che si è tenuto dal 3 al 5 luglio a Shkodër in Albania.
Ma sono davvero corruzione, stato di diritto e riforme le principali sfide per i Balcani occidentali nel loro percorso verso l'integrazione nell'Unione Europea?
Le sfide per questi paesi verso un'adesione rapida sono molteplici, sia interne a questi paesi che derivanti da fattori esterni che
attualmente prevalgono nell'Unione Europea.
Spunti chiari sull'espansione e la costruzione dell'Europa, sull'unione dei popoli, sulla componente della solidarietà, sull'importanza della fiducia e sulla necessità di identità chiare dei popoli sono stati trasmessi dai relatori al Seminario Internazionale degli Studi Europei, tenutosi a Shkodër dal 3 al 5 luglio. Il seminario è stato organizzato da EFAL promosso dal Movimento dei Lavoratori Cristiani, il Centro Europeo dei Lavoratori EZA e il sindacato SAUATT Albania, avente il presidente Bilbil Kasmi come uno dei principali organizzatori dell'evento. L'apertura del seminario e i saluti sono stati tenuti dal Copresidente di EZA, Piergiorgo Sciacqua, che ha sottolineato l'importanza della riflessione e dell'analisi delle sfide rappresentate dall'integrazione europea dei Balcani occidentali, specialmente nell'epoca in cui il conflitto in Ucraina continua.
Giorgio D'Antoni, Rappresentante Legale dell'EFAL, ha sottolineato la necessità che la società odierna abbia dei modelli, già sperimentati in ambito Terzo Settore, per il rafforzamento della collaborazione regionale.
Il presidente di SAUATT (Albania), Bilbil Kasmi, ha ringraziato gli amici e i collaboratori provenienti dai diversi paesi, i sindacati dal Montenegro, dalla Croazia, dalla Bosnia-Erzegovina. Secondo quanto da lui esposto, l'integrazione europea richiede la collaborazione tra i paesi per una stabilità regionale, per una pace duratura, al fine di affrontare tutte le sfide che si presentano nella regione e oltre. Il signor Kasmi ha presentato la situazione attuale in Albania riguardo ai passi per i negoziati e l'adesione del paese all'Unione Europea.
"Le sfide dell'integrazione dell'Albania nell'UE sono diverse e non necessariamente legate solo al progresso del paese nel consolidamento della democrazia, dello stato di diritto e dell'economia di mercato. Le prospettive di integrazione sono considerate in funzione di molti fattori come le questioni di identità, economia, sicurezza e democratizzazione a livello locale, regionale ed europeo. Mentre le riforme intraprese in Albania per avvicinare la legislazione e, in particolare, le pratiche legali a quelle dei paesi dell'UE, sono state lente, l'UE stessa rimane un'entità dinamica in rapido sviluppo in tutti i suoi settori. Il che si ripercuote anche sul processo di integrazione europea dell'Albania. Ciò richiede un costante rinnovamento sia della legislazione che delle politiche del paese, al fine di seguire il progresso e il ritmo dei paesi sviluppati dell'UE".
Al seminario hanno partecipato e relazionato sulla prospettiva europea dei paesi dei Balcani, nonché sulle sfide dei leader e dei popoli di questi paesi, Antonio Di Matteo, Presidente Generale del MCL, Maurizio Petrocchi, professore all'Università di Macerata, Leonardo De Marco, membro del Comitato Esecutivo della Federazione Agri (Italia), Vanja Gavran, Vice Segretario Generale dell'Unione Paneuropea Internazionale (Croazia), e Srda Kekovic, del sindacato del Montenegro.
Partecipazione particolarmente significativa è stata quella dell'Arcivescovo Mons. Angelo Massafra, OFM di Scutari, il quale si è soffermato sul tema "La Chiesa al confine delle identità e il ruolo del dialogo nel rafforzare la coesione sociale".
S.E. l'Arcivescovo ha fornito chiari messaggi sull'espansione e la costruzione dell'Europa, sull'unione dei popoli, sul fondamento della solidarietà, sul dialogo interreligioso, sull'importanza della fiducia e sulla necessità di identità chiare alla base del multiculturalismo.
Di Nga Eglantina Alliaj