Verso la Terza Repubblica
Partecipazione e dialogo per rinnovare la politica
Le difficoltà nelle quali si dibattono le democrazie avanzate, fra cui l’Italia, comportano il ridisegno e il riequilibrio dei rapporti tra istituzioni - locali, nazionali ed internazionali - economia e società civile.
La crisi che impone l’esigenza assoluta di abbandonare un modello di crescita a debito, aggredendo lo stock di debito pubblico, è in realtà un’occasione non solo per correggere tante distorsioni, ma anche per tornare ad investire su tutto ciò che produce valore.
Ciò comporta l’apertura di una stagione di grande innovazione istituzionale che sarà possibile e sostenibile solo attraverso il cambiamento dei comportamenti e degli stili di vita, e di un forte rilancio di un comune senso morale. Una fase che non potrà prescindere da due evidenze: l’insufficienza delle risorse pubbliche e collettive, la scarsa efficacia della mano pubblica. La politica sarà chiamata a governare un tale riorientamento e, in particolare, a mobilitare risorse ed energie per compensare spinte recessive con nuovi stimoli a intraprendere e investire; a individuare nuove realtà di soddisfacimento dei bisogni sociali emergenti; a ricostruire una economia socialmente e ambientalmente più sostenibile.
Chiediamo una politica capace di rafforzare i valori popolari condivisi e di mobilitare grandi energie collettive. Una politica coraggiosa e lungimirante, frutto della lucida consapevolezza di dover affrontare problemi complessi, nel rapporto con una molteplicità di attori nella ricerca delle soluzioni possibili. Insomma, una politica saggia, moderata e riformista.
Siamo consapevoli che è urgente rinnovare e rilanciare i contenuti dei cattolici al servizio del bene comune, alla ricerca di una via originale per l’uscita dalla crisi economica che valorizzi e riconosca la straordinaria quantità delle reti familiari, sociali ed economiche, che caratterizzano la vita delle nostre comunità locali, del nostro popolo. Sono queste reti che consentono ancora al nostro Paese di essere un protagonista economico, sempre vitale nel contesto internazionale, solidale al suo interno.
Nell’ottica della responsabilità vogliamo, e dobbiamo, dunque occuparci di politica, contribuendo alla ricostruzione del senso dello Stato e al rafforzamento della qualità della vita pubblica, nel pieno rispetto della laicità delle istituzioni, ma anche nella serena consapevolezza che l’ispirazione religiosa - lungi dall’essere delimitata alla sfera privata - possa e debba arricchire la qualità della vita politica e delle istituzioni e rendere lo spazio pubblico di tutti e di ciascuno. Siamo convinti che questo percorso, in Italia e in Europa, possa essere favorito dalla vitalità delle comuni radici cristiane che hanno contribuito, in modo determinante, a edificare le esperienze storiche delle economie sociali di mercato.
Il nostro contributo al rinnovamento della politica dovrà articolarsi principalmente attraverso due canali:
a) la partecipazione alla formazione dei programmi delle linee di azione e di governo e il miglioramento della qualità delle classi dirigenti, a partire da un lavoro di condivisione all’interno del mondo cattolico;
b) nel dialogo aperto con le altre principali culture ed esperienze sociali e politiche presenti nel Paese, confrontando le posizioni e cercando di costruire convergenze ed unità di intenti.
Per favorire questi ambiziosi obiettivi il Forum che ha organizzato Todi deve, necessariamente, fare un salto in avanti per essere in grado di interloquire efficacemente con le rappresentanze che parteciperanno, nei prossimi mesi, alla costruzione della Terza Repubblica.
Intanto, le singole organizzazioni aderenti al Forum faranno la loro parte: sicuramente la farà il MCL dal punto di vista della formazione delle persone, approfondendo la Dottrina sociale della Chiesa, a partire dall’iniziativa del 30 marzo con l’Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuân, e con le tante iniziative che abbiamo in cantiere con l’Università Cattolica di Milano nel corso di quest’anno che segnerà il quarantesimo anniversario di vita del nostro Movimento.
Ma il MCL farà la sua parte anche con presenze più prettamente politiche ad iniziare dal sostegno che, insieme alla Fondazione Italiana Europa Popolare, daremo a candidati (o a liste civiche) in questa tornata amministrativa dei primi di maggio, purché facciano riferimento ai nostri valori popolari, trattati spesso con distacco da questo governo. E, soprattutto, partecipando al dibattito e al confronto in vista della ricomposizione del quadro politico che sicuramente avverrà, dopo l’estate, in vista delle prossime elezioni politiche.
Carlo Costalli
Presidente del Movimento Cristiano Lavoratori (MCL)