COMUNICATO STAMPA
COSTALLI ALL’XI CONGRESSO NAZIONALE MCL (1)
“LAICITA’ E PRESENZA CONTRO LA TIRANNIA DEL RELATIVISMO”
Ha preso il via oggi, a Roma, presso l’Ergife Palace Hotel l’XI Congresso Nazionale del Movimento Cristiano Lavoratori.
Nella sua relazione il presidente del MCL, Carlo Costalli, ha evidenziato come si sia ormai sviluppata in Occidente “quella che Benedetto XVI ha ripetutamente denominato la dittatura del relativismo, una forma di cultura che taglia deliberatamente le proprie radici storiche e costituisce una contraddizione radicale non solo del cristianesimo ma più ampiamente delle tradizioni religiose e morali dell’umanità”.
“Il contenzioso riguardo la laicità, incentrato sulle grandi problematiche etiche ed antropologiche, ha oggi d’altronde un altro protagonista, che proprio riguardo a tali problematiche si pone in modo antitetico rispetto alla Chiesa e al cristianesimo. Il suo nucleo concettuale è la convinzione che l’uomo sia integralmente riconducibile all’universo fisico, mentre sul piano etico e giuridico il suo assunto fondamentale è quello della libertà individuale, in rapporto alla quale va evitata ogni discriminazione. Questa libertà, per la quale in ultima analisi tutto è relativo al soggetto, viene eretta a supremo criterio etico e giuridico. In tal modo vengono sistematicamente censurate, quanto meno nella loro valenza pubblica, le norme morali del cristianesimo”.
“A Verona nel 2006, il Papa” ha proseguito Costalli “ci ha fornito una chiave di lettura essenziale della sua analisi sulla nascita della dittatura del relativismo. Le sue sottolineature non possono essere in alcun modo ascoltate con leggerezza, né interpretate come occasionali, si collegano al problema della presenza dei cattolici nella cultura e nella società e nella politica. In altre parole ci permettono di mettere a fuoco una prima fondamentale risposta su cosa significa esattamente oggi, nell’attuale contesto storico, culturale, sociale e politico la linea della presenza”.
“Una libertà senza verità costituisce un gravissimo pericolo proprio per il principio stesso di dignità e di libertà della persona e, di conseguenza, per la stessa democrazia fondata sulla sovranità popolare: ‘Una democrazia senza valori si trasforma in tirannia del relativismo’ - ci dice Benedetto XVI. Ed è esattamente su questo specifico e pressante monito del Papa che i cattolici debbono, innanzitutto, ragionare per trovare la principale chiave di risposta alle modalità, alle motivazioni ed agli obiettivi della propria presenza organizzata nella società”.
“La presenza dei cattolici nel sociale, nel culturale e nel politico non può, infatti, non misurarsi con l’egemonia della cultura relativista che, proprio partendo dal concetto della assolutizzazione della libertà, può “degenerare in totalitarismo aperto e insidioso”.
“In questo contesto sono, più che mai, centrali, anche per la sopravvivenza della stessa democrazia, tutte le battaglie sui valori non negoziabili che l’offensiva relativista costringe ad affrontare nel suo costante, e ormai dilagante, progetto di egemonia e totale sradicamento dell’identità cristiana dell’Europa e dell’Occidente”.
“E’ in questo contesto che bisogna prendere radicalmente le distanze, ed anzi, denunciare pubblicamente l’ambiguità e la pericolosità di quella scelta sostanziale di acquiescenza all’affermarsi della tirannia del relativismo che viene spacciata come “scelta religiosa” nel ragionamento dei cosiddetti cattolici adulti”.
Per Costalli ancora una volta la scelta della presenza dei cristiani nella società e nella storia “significa combattere una battaglia in difesa della libertà di tutti: il nesso tra la difesa dei valori eticamente sensibili ed i principi di libertà e democrazia è sostanzialmente inscindibile. Quando, infatti, i valori della vita, della famiglia e della libertà di educazione vengono abbandonati, trascurati e dileggiati, appassisce, rapidamente, anche la stessa libertà”.
“Al di là delle apparenze libertarie - ha concluso Costalli - la logica del relativismo apre scenari inquietanti e preoccupanti che richiedono ai cattolici di riassumere un ruolo propulsivo nella società, nella cultura e nella politica anche recuperando la capacità di formare la classe dirigente politica, culturale, sindacale e manageriale”.
All’apertura dei lavori è intervenuto S.E. il Card. Angelo Comastri con un intervento molto seguito su: “L’annuncio cristiano”. Al termine della relazione di Costalli, l’intervento del Ministro del Lavoro, Salute e Politiche Sociali, Maurizio Sacconi.
Roma, 11 dicembre 2009