COMUNICATO STAMPA
MCL A SENIGALLIA PER PREPARARE LA 46^ SETTIMANA SOCIALE DEI CATTOLICI
COSTALLI: “MCL ADERISCE ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE CISL-UIL DEL 9 OTTOBRE PER SOLLECITARE UNA RIFORMA FISCALE”
Oltre 300 dirigenti del MCL provenienti da tutta Italia, si riuniscono da venerdì 10 a domenica 12 settembre p.v., a Senigallia, per preparare la presenza del MCL alla 46a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani che si terrà a ottobre a Reggio Calabria.
Tema della tre giorni di Senigallia sarà: “Un’agenda di riforme per un futuro di speranza”. All’appuntamento, che vede la partecipazione come relatore di Mons. Arrigo Miglio, Presidente del Comitato Scientifico e Organizzatore delle Settimane Sociali, parteciperanno anche autorevoli esperti della cultura e del mondo del lavoro (Natale Forlani, Portavoce del Forum delle Associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro; Luigi Marino, Presidente Nazionale di Confcooperative; Massimo Ferlini, Vice Presidente della Compagnia delle Opere).
“E’ indispensabile una vera e propria discesa in campo dei cattolici in difesa della democrazia e dei valori non negoziabili, contro l’involuzione illiberale della società secolarizzata”, ha affermato il presidente del MCL, Carlo Costalli, presentando l’appuntamento di Senigallia.
“E’ necessario ricreare un clima di fiducia per avviare un processo di riconciliazione nazionale per porre le basi a un progetto organico di riforme strutturali. In questa logica va la nostra adesione alla manifestazione nazionale indetta da Cisl e Uil il 9 ottobre per sollecitare una riforma fiscale”, ha concluso Costalli.
Roma, 8 settembre 2010
COMUNICATO STAMPA
AL VIA A SENIGALLIA LA TRE GIORNI MCL IN PRTEPARAZIONE DELLA 46^ SETTIMANA SOCIALE
COSTALLI: “RIFORMARE SIGNIFICA ANCHE NON AVER PAURA DI SCONTRARSI CON LE LOBBIES”
“E’ indispensabile porre le basi ad ‘un progetto organico di riforme strutturali’ (anche istituzionali) sapendo che spesso cio’ vuol dire scontrarsi con lobbies e corporazioni” è quanto ha affermato Carlo Costalli, presidente del MCL, aprendo i lavori della tre giorni di dibattito che il MCL tiene a Senigallia.
Costalli tuttavia ritiene che “alcune di queste riforme per decollare richiedono un poderoso ‘blocco sociale’ per essere prima ‘orientate’ nei contenuti e poi sostenute: un’alleanza sociale di riformisti convinti che all’Italia servano nuove regole di convivenza coerenti con uno sviluppo democratico e solidaristico del Paese”.
L’idea del MCL, ha spiegato ancora Costalli, è che occorra “ricreare un clima di fiducia per avviare un processo di ‘riconciliazione nazionale’: è necessario perseguire con chiarezza gli ‘interessi generali’ della società, ignorati dal degrado politico e civile. Occorre uno scatto di responsabilità che promuova una corretta e normale cooperazione tra maggioranza e opposizione che, nel rispetto dei ruoli, sappia mobilitare e ascoltare tutte le energie vitali della società per una forte condivisione delle priorità da affrontare e degli interventi da mettere in campo. Certi che mettere in campo delle riforme significa attaccare posizioni conservatrici, stantie, incancrenite rendite di posizione, spesso difese da lobbies potenti: e puntando su ragione e responsabilità, ricercando caparbiamente il bene complessivo delle comunità, informando, educando, costruendo un consenso. Proprio qui sta il ruolo dei corpi intermedi, di quel poderoso ‘blocco sociale’ di cui avvertiamo l’urgente necessità”.
Costalli ravvisa il “rischio molto serio che le potenzialità ancora esistenti nel nostro Paese, e le indubbie eccellenze che emergono in ogni campo, rimangano espressioni di minoranze non in grado di influenzare le scelte riformatrici coraggiose e necessarie. Per questo l’affermazione dei valori, dei progetti e delle riforme condivise (e delle alleanze sociali) deve vedere in prima fila l’associazionismo d’ispirazione cattolica nel mondo del lavoro. E per questo abbiamo dato vita al Forum delle Associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro (è, per noi del MCL, soprattutto per questi motivi!)”.
In quest’ottica i corpi intermedi sono chiamati a esercitare un preciso ruolo politico, a sviluppare responsabilità sociale. “Sono temi che ci stanno particolarmente a cuore e che svilupperemo anche nel percorso che ancora ci divide dalle Settimane Sociali: e poi durante i lavori, nelle commissioni dove siamo stati chiamati a svolgere un ruolo, lavorando perché diventino temi accettati, condivisi da tutto il movimento cattolico”, ha concluso Costalli.
Portando il suo saluto ai 350 quadri MCL presenti, il Vescovo di Senigallia, Mons. Giuseppe Orlandoni, ha ricordato che “nessuno ha in tasca la soluzione dei problemi del Paese ma tutti sono chiamati al dialogo”. Tutti, e i corpi sociali in primis, sono chiamati a dare il loro contributo “per declinare il bene comune, come recita il documento preparatorio delle Settimane Sociali”.
Oggi è intervenuto anche l’Assistente Nazionale MCL, Mons. Francesco Rosso, che ha esortato i cattolici a “sentire la passione che si fa servizio e diventa risposta ai bisogni della società. Non possiamo consentire alla storia di lasciarci indietro: non ci è piu’ consentito.
E’ arrivato il momento di essere noi stessi operatori della storia di questa società. Come cristiani è il momento di offrire la personale disponibilità nella Chiesa, nella vita personale e nella società”.
Mons. Rosso è quindi tornato su un tema a lui molto caro: la formazione. “C’è una grossa esigenza di formazione della nostra classe dirigente – ha detto – una scuola di formazione per cristiani, per tutti coloro che condividono una comune ispirazione anche se provenienti da percorsi diversi”. In questo il MCL puo’ realizzare la propria missione, la propria profezia, ha detto infine Mons. Rosso: “realizzare una scuola di formazione per offrire risposte ai bisogni e alle povertà della nostra società, anche nella Chiesa”.
Dunque un cammino di cattolici nella Chiesa e contemporaneamente nella società: sono due aspetti che vanno di pari passo. Lo ha sottolineato Noè Ghidoni, vice presidente del MCL: “questo significa realizzare il nostro contributo alle Settimane Sociali, compito cui il MCL è stato chiamato: stare dentro il percorso della Chiesa ma anche del Paese, perché noi ‘siamo’ il Paese”.
Nel pomeriggio è intervenuto anche il prof. Mario Taccolini, Direttore del Dipartimento di scienze storiche e filologiche e dell’archivio per la storia del movimento sociale cattolico in Italia presso l’Università cattolica del Sacro Cuore, con un intervento nel quale ha ripercorso le tappe della storia della presenza della Chiesa nella società.
Domani mattina interverrà Mons. Arrigo Miglio, Vescovo di Ivrea.
Senigallia, 10 settembre 2010
COMUNICATO STAMPA
COSTALLI (MCL) “RIFORMA FISCO E’ QUESTIONE PRIORITARIA PER IL PAESE.
MCL ADERISCE A MANIFESTAZIONE CISL E UIL DEL 9 OTTOBRE”
“La riforma fiscale è questione prioritaria per lo sviluppo del Paese: non possiamo pensare di raggiungere obiettivi significativi, sia sul piano economico che sotto il profilo della giustizia sociale, senza combattere coraggiosamente l’evasione che crea sperequazione”: è quanto ha affermato questa mattina Carlo Costalli, presidente nazionale del MCL, intervenendo al convegno su “Un’agenda di riforme per un futuro di speranza” che si sta svolgendo in questi giorni a Senigallia. “Mettere al centro il rispetto della persona umana significa anche creare le condizioni per un’equità sociale favorendo un’assunzione di responsabilità da parte di tutti”.
“Per questo – ha concluso il leader del MCL - abbiamo deciso di aderire alla manifestazione indetta da Cisl e Uil per il prossimo 9 ottobre, proprio sul tema della riforma fiscale”.
Senigallia, 11 settembre 2010
COMUNICATO STAMPA
I LAVORI DEL MCL A SENIGALLIA
MONS. MIGLIO: “RICOMPORRE LA DIMENSIONE UMANA”
MARINO (CONFCOOPERATIVE): "FARE DI PIU' PER USCIRE DALLA CRISI"
“Quando parliamo di ‘Chiesa italiana nel futuro del Paese’ abbiamo subito davanti la grande sfida di questi anni: la questione antropologica, la visione della vita, della famiglia e del matrimonio”: è stato questo il tema al centro dell’intervento di Mons. Arrigo Miglio, Vescovo di Ivrea, intervenuto oggi al convegno MCL “Un’agenda di riforme per un futuro di speranza” in corso a Senigallia. Questioni che, ha continuato il Vescovo, “sono diventate ‘la nuova frontiera della questione sociale’, come detto il Papa. E che hanno fatto maturare nella Chiesa italiana una nuova coscienza della scelta per l’uomo, della questione antropologica”.
Il vero obiettivo di tutta la letteratura della Chiesa negli ultimi decenni è la ricomposizione della dimensione dell’uomo, sottolineando “la dimensione sociale dei problemi etici e la dimensione etica delle problematiche sociali. Perché la divisione tra etica e dimensione sociale va superata” , ha spiegato.
Mons Miglio ha ricordato poi che il Papa ci invita a “recuperare la divisione schizofrenica tra dimensione orizzontale e verticale (dicotomia nefasta) per recuperare una dimensione integrale della persona umana.
Questa nuova situazione in cui il Papa ci guida dovrebbe renderci tutti molto cauti nel fare paragoni con altre epoche, anche per quanto riguarda la presenza dei cattolici in politica, che è ben diversa per la netta differenza qualitativa del contesto culturale”, ha continuato il Vescovo, ricordando che oggi siamo in un’epoca caratterizzata da un relativismo spinto.
Qui si apre il discorso “dell’impegno laicale nella vita sociale e politica, che non dobbiamo delegare solo ai laici: l’affermazione del bene comune riguarda tutti, anche i pastori, insieme ai laici. Un laicato proiettato su queste frontiere con queste sfide ha bisogno del sostegno di tutta la Chiesa” ha concluso Mons. Miglio. “Bisogna continuare un rapporto di scambio, di sostegno, di fiducia, incoraggiare. Essergli vicini perchè impegno cristiano e impegno politico non sono paralleli, ma l’uno incarna l’altro”.
Per il Presidente di Confcooperative Luigi Marino “La prima importante riforma da fare per uscire dalla crisi è quella della mentalità degli italiani: la classe politica come quella industriale di fronte alla globalizzazione debbono cambiare per poter costruire uno sviluppo a misura d’uomo, per dare il via a uno sviluppo equo senza depauperare le risorse del pianeta”.
“La crisi, secondo Marino, ha fatto una serie di operazioni di verità: ha dimostrato che il nostro apparato statale deve essere molto piu’ efficiente, lasciar perdere l’effimero e ridurre le sacche di parassitismo. Alle imprese, cui si chiede di essere piu’ moderne e competitive; al mondo sindacale, cui chiede di essere sempre lì, a battersi per i diritti del salario e del lavoro, ma con un’altra mentalità. Il protrarsi di questa crisi economica, anzi depressione economica, ci indica anche come uscirne: facendo ognuno meglio di prima la propria parte, facendo tutti un gioco di squadra”.
Marino ha individuato cinque lezioni da trarre da tutto cio’: “Primo: non si possono fare le riforme senza poi globalizzare i controlli. L’Europa è vittima di controlli strabordanti ed eccessivi, mentre cio’ non avviene nel resto mondo. Dobbiamo chiedere che vi sia una ‘Guardia di Finanza del mondo’. Altrimenti saremo solo noi, e le nostre parti sociali piu’ deboli (anziani, pensionati, lavoratori, ecc) a pagare. Secondo: serve uno Stato europeo forte, federato: gli Stati Uniti d’Europa da costruire rapidamente. Terzo: avere i conti pubblici in ordine e contenere il disavanzo è una condizione per produrre giustizia sociale, perché chi paga i costi sono sempre i deboli. Quarto: è fondamentale combattere l’evasione fiscale e la criminalità organizzata. Quinto: dobbiamo pensare l’Italia come un paese industriale, è la nostra forza. In molti ambienti si è diffusa invece la convinzione che, visti i costi della manodopera, il settore industriale sia finito. Dobbiamo fare di piu’.
Crescere in termini di economia globalizzata significa creare imprese ben dimensionate, fare piu’ rete, piu’ fusioni, piu’ globalizzazione”.
Il Portavoce del Forum delle associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro, Natale Forlani, ha sottolineato che ai 5 punti indicati da Marino c’è da aggiungerne uno: l’invecchiamento della popolazione cui è collegato un welfare troppo pesante e assistenzialista. Forlani ha quindi ricordato la necessità di organizzare le tutele, oltre che battersi per l’inviolabilità dei diritti. “Su questi temi si costruisce il domani: il Forum farà un manifesto sulla vita per chiedere ai politici cattolici di giocare questa battaglia perché è su questi temi che si gioca la coesione nazionale” ha concluso.
Nel pomeriggio è intervenuto anche Massimo Ferlini, vice presidente della Compagnia delle Opere, che ha invocato “Piu’ società e meno Stato, piu’ libertà e solidarietà: sono queste le risposte alla crisi”, ha detto.
I lavori riprenderanno domani mattina con l’intervento di Mimmo Delle Foglie, Portavoce di Scienza e Vita.
Senigallia, 11 settembre 2010
COMUNICATO STAMPA
SI CHIUDE A SENIGALLIA LA TRE GIORNI MCL SULLE RIFORME
DELLE FOGLIE: LO SNODO DELLE QUESTIONI ANTROPOLOGICA E SOCIALE è L’UOMO STESSO
COSTALLI: CATTOLICI SIANO PROTAGONISTI, LA SFIDA E’ FORMARE UNA NUOVA CLASSE DIRIGENTE E ANDARE AVANTI SULLE RIFORME
“Contribuire a formare una nuova classe dirigente eticamente orientata (che è la vera sfida che il mondo cattolico ha davanti) e affrontare un progetto organico di riforme significa, prima di tutto, fare i conti con la capacità di visualizzare l’inadeguatezza e l’insufficienza di modelli di tutela sociale basati sulle prestazioni pubbliche statali in relazione alle nuove problematiche indotte dall’aumento della mobilità del lavoro, dall’invecchiamento delle popolazioni e dai crescenti flussi migratori”: è quanto ha affermato oggi Carlo Costalli, presidente del MCL, concludendo la tre giorni di lavoro organizzata dal suo Movimento a Senigallia.
Per Costalli la priorità è “la mancanza di una politica di welfare orientata a sostenere effettivamente le famiglie, il loro carico economico e quello di cura, ma soprattutto l’assenza di una politica per i giovani tesa a scommettere sul futuro”.
Il leader del MCL ha quindi sottolineato che la piaga della disoccupazione, “che rappresenta una vera emergenza per il Mezzogiorno, se si protrae nel tempo tende a incrinare gli stessi rapporti familiari e sociali”.
La chiave per costruire risposte adeguate a queste emergenze è, secondo Costalli approntare “strategie e riforme complesse basate su un ruolo attivo e responsabile delle persone e dei corpi intermedi”. Perché “una visione cristiana delle questioni economiche e sociali non puo’ partire da un approccio individualista ma ritiene l’agire umano indissolubilmente legato nell’azione dell’insieme della comunità (familiare, economica, sociale ed religiosa) alla quale appartiene. La persona è davvero libera e tende a realizzare adeguatamente il proprio progetto di vita, non quando è da sola nella giungla o nel deserto del consumismo, ma quando riesce a interagire con gli altri ed a muoversi in una prospettiva altruistica”.
Costalli ha concluso dicendo che il MCL sta lavorando affinché non si arrivi a elezioni anticipate. Tuttavia, ha aggiunto, se ci dovessero essere “non le considereremmo sicuramente un attacco alla democrazia, né alla Costituzione e diremmo la nostra come abbiamo fatto alle regionali, in alcune regioni”.
Per il Portavoce di Scienza & Vita, Mimmo Delle Foglie, tre sono le questioni fondamentali cui i cattolici sono chiamati a dare il loro contributo: innanzi tutto lo snodo delle questioni antropologica e sociale, vale a dire l’uomo stesso.
L’avanzamento tecnologico determinerà “un potenziamento radicale della nostra specie, di portata inimmaginabile: non saremo piu’ quelli che siamo stati, con un salto radicale nella storia rispetto al passato, che non possiamo neanche immaginare”. Di fronte a queste prospettive “anche per un laico non credente dovrebbe essere importante trovare una base normativa morale comune. L’affermazione della realtà scientifico-tecnologica è la dimostrazione della centralità dell’uomo: noi l’abbiamo prodotta, nessuno ce l’ha regalata, ma il fatto che l’abbiamo prodotta non significa che dobbiamo esserne schiavi. Il punto è quindi imparare a governare i processi di questa nuova era di cui la nostra generazione vede soltanto i primi vagiti”.
In secondo luogo, ha continuato Delle Foglie, c’è lo snodo della vita stessa: “C’è un tale spreco di vita nel mondo che dovrebbe far inorridire. La 194 rappresenta il diritto all’aborto”. In questo contesto i cattolici devono fare i conti con la cd. ‘etica della vita’ e ragionare in termini globali: non basta essere autoreferenziali, dobbiamo metterci ‘di traverso’ dicendo il perchè scegliamo la vita oggi e perché il resto del mondo dovrebbe fare questa scelta, avere il coraggio di esprimere il ‘favor vitae’ e ‘favor familiae’ (il maggior investimento che un uomo e una donna possono fare, anche sul piano sociale, è fare un figlio).
Infine, ha concluso il Portavoce di Scienza & Vita, è importante comprendere che “la soluzione della questione antropologica nel suo snodo con la questione sociale, è affidata al popolo cattolico e al suo protagonismo”. Delle Foglie ha ricordato che, come sottolineato in una recente nota della Sir, in Italia il popolo cattolico o si fa movimento o è destinato all’insignificanza. Servono opere e idee”.
Senigallia, 12 settembre 2010