COMUNICATO STAMPA
RIFORME COSTITUZIONALI, DEMOCRAZIA: IL FORUM MCL A ROMA
LUPI: “LA PARALISI DEMOCRATICA PORTA VERSO LA DITTATURA”
COSTALLI: “LE RIFORME ABBIANO AL CENTRO IL BENE COMUNE”
Quello delle riforme costituzionali è un tema contrastato perché se le ragioni di un forte cambiamento costituzionale sono significative, altrettanto forte è la determinazione di chi una vera riforma costituzionale non la vuole: questo il tema al centro del forum, organizzato dal Movimento Cristiano Lavoratori e dalla Fondazione Italiana Europa Popolare, che si è tenuto oggi a Roma.
“Può avere senso, ancora oggi - dopo la fine della guerra fredda, l’implosione della Russia, il crollo del comunismo, la fine dell’unità politica dei cattolici, la crisi della prima Repubblica in Italia e la scomparsa dei partiti, la delegittimazione e la crisi di rappresentatività della politica – continuare a identificare tutto l’architrave costituzionale in base alle logiche dell’immediato dopoguerra?”, si è chiesto Carlo Costalli, presidente del MCL, introducendo i lavori.
“Il Paese ha l’esigenza di una grande riforma costituzionale in grado di incidere significativamente nell’organizzazione dei poteri dello Stato, di conferire all’esecutivo l’autorevolezza e la capacità di assumere decisioni e strategie nei tempi rapidi della globalizzazione, ridefinendo il principio dell’equilibrio dei poteri al fine di eliminare una situazione di scontro istituzionale perenne, che paralizza la democrazia”, ha continuato Costalli.
Federalismo, riforma dell’ordinamento giudiziario, legge elettorale sono gli altri punti sui quali il leader del MCL ha richiamato l’attenzione, auspicando che le riforme siano comunque improntate al ‘bene comune’, come la DSC insegna e ribadisce anche in vista della 46a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani.
Il vice presidente della Camera dei Deputati, Maurizio Lupi, intervenendo ai lavori ha sottolineato che “la Caritas in Veritate ci ricorda che il problema principale del nostro tempo è la ‘mancanza di pensiero’, l’aver perso la voglia e il desiderio di giudicare cio’ che accade”.
Per Lupi “democrazia mai come oggi è una parola tanto abusata e strumentalizzata: democratici si dicono tutti gli Stati (anche quelli che non lo sono). La democrazia nasce dalla concezione che l’altro è una ricchezza proprio perché diverso: questa la concezione nel dna dei padri fondatori della nostra Costituzione, sia comunisti che democristiani, che hanno cercato, certamente dopo aver a lungo discusso, una sintesi in nome del bene comune”.
Per Lupi “Chiunque sostenga che la Costituzione è intoccabile assume una posizione ideologica. Un conto è toccare i valori fondanti di un Paese, un conto è vedere come quei valori, magari di 70 anni fa, si possano tradurre oggi”.
“Se all’epoca l’equilibrio fra poteri era la priorità, oggi questo equilibrio ha portato alla paralisi, che rischia di spingere verso la dittatura”. E ha citato come esempio Bologna, recentemente commissariata: “E’ stato nominato un buon commissario che, non avendo organi da convocare, prende decisioni rapide. La gente a questo punto si chiede: perché tornare ad avere un consiglio comunale?”.
Dunque il nodo è: “Equilibrio dei poteri o efficienza? Cosa è piu’ importante adesso?”.
“Un altro paradosso è che oggi un presidente regionale o un sindaco hanno piu’ poteri del Presidente del Consiglio: se lo dice Berlusconi è uno scandalo ma rimane pur sempre la realtà. Lupi ha concluso esortando a “mettere mano a ciò che oggi è inadeguato senza demagogia e senza strumentalizzazioni”.
Ai lavori sono intervenuti anche Pierpaolo Saleri, Coordinatore del Comitato Scientifico della Fondazione Italiana Europa Popolare, e Vittorio Benedetti, dell’Università di Pisa.
Roma, 7 luglio 2010