PRESENTAZIONE SEMINARIO INTERNAZIONALE DI STUDI
REGGIO CALABRIA, 28 – 30 SETTEMBRE 2007
Si terrà a Reggio Calabria dal 28 al 30 settembre il Seminario Internazionale di Studi che il Movimento Cristiano Lavoratori, insieme a Feder.Agri ed Eza (Ente europeo per la formazione dei lavoratori), organizzano sul tema “Le nuove frontiere dell’Ue: la coesione sociale e le politiche per il lavoro, le infrastrutture e lo sviluppo”.
Un evento studiato per discutere di politiche per il lavoro e per lo sviluppo in un'ottica europeista. Tra l'altro verranno affrontati temi di grande attualità, come la questione meridionale, la ricerca di una nuova coesione sociale, lo sviluppo di una politica pensata per favorire i giovani e il loro inserimento al lavoro, la situazione delle grandi infrastrutture, il ponte sullo stretto, ecc..
L'incontro, al quale parteciperanno centinaia di dirigenti del Mcl provenienti da ogni parte d'Italia, vedrà la partecipazione, fra gli altri, dell'On. Luigi MEDURI, Sottosegretario al Ministero per le Infrastrutture, dell'europarlamentare Armando VENETO, dell’On. David AGIUS, parlamentare maltese, del presidente della Confindustria Calabria Umberto DE ROSE, oltre che di molti esperti, italiani e stranieri, docenti universitari, giornalisti.
Presentando l’iniziativa il presidente del Mcl, Carlo Costalli, ha affermato:
“Il Sud vive un’emergenza infrastrutturale che blocca ogni prospettiva di sviluppo. E’ essenziale adeguare e realizzare nuove strutture come autostrade, porti, aeroporti, autostrade del mare, e non dobbiamo abbandonare l’idea del Ponte sullo Stretto.
Una porta si apre al Mediterraneo, tenendo conto anche degli obiettivi indicati a Lisbona, per la creazione di un’area di libero scambio, sulla quale, tuttavia, siamo fortemente in ritardo. E questo vuol dire anche un collegamento diverso con quella parte di Africa che si affaccia su questa area.
Dobbiamo, pertanto, cominciare a creare le condizioni di cooperazione socio-industriale e socio-economica, ma anche di tipo ambientale. Pensare al Mediterraneo come a un “bene comune” è indispensabile anche in chiave economica, ma implica anche una grande attenzione nei confronti delle dimensioni ambientali.
Per risolvere le questioni che attanagliano il Sud è fondamentale realizzare una strategia di lungo percorso. Non possiamo più fare interventi nel Mezzogiorno che si esauriscono nel corso di una legislatura, e che la legislatura seguente modifica o esautora; esemplare di questo modus operandi è proprio la vicenda che ha riguardato il Ponte sullo Stretto!
Purtroppo, abbiamo tuttora la sensazione che in alcune zone del Sud ad amministrare sia la paura più che la politica. La paura di fare l’imprenditore, di proclamarsi contro la violenza, di vigilare sul territorio o, anche, di essere un semplice cittadino.
Ma, nonostante tutto, sta crescendo un pezzo di società importante che in molte zone ha già dimostrato di saper reggere la competizione, sia sul terreno dell’esportazione che su quello dell’innovazione di alcuni comparti. E questa parte di società deve essere sostenuta, difesa, posta in condizioni di sicurezza, tutelata dalla presenza della criminalità organizzata.
La mobilità, anche interna, è però un problema reale, da risolvere subito, perché è un fatto che le strutture sono obsolete e mal collegate con le grandi reti di trasporto.
Uno sforzo importante è comunque indispensabile per far crescere ancora di più una società civile che, a mio avviso, è già molto più dinamica della pubblica amministrazione.
Si ravvisa la necessità di un adeguamento fra il nuovo, che emerge all’interno della società civile, e una classe dirigente che deve fare un grande sforzo per rimanere agganciata all’Europa e fungere così da ponte con gli altri Paesi del Mediterraneo.
Questo vuol dire operare nell’interesse della gente del Sud e dei lavoratori, italiani ed immigrati, che necessitano di scelte chiare e coraggiose per non essere più costretti ad emigrare nel nord Italia e nel nord Europa”.
Roma, 27 settembre 2007