Pubblicato in: MCL, Articoli e comunicati
Eccoci qui. Ieri sera sui gradoni del teatro di via della conciliazione dove va in scena la quarta edizione degli Stati generali della Natalità. Eccoci qui. Tre amici. Ma soprattutto tre padri. Uniti dalla consapevolezza di quanta sia vera la scritta sulle magliette dei ragazzi che oggi aspettano Papà Francesco: più giovani, più futuro. Eccoci qui consapevoli di quanto sia importante invertire la rotta e dichiarare guerra a questo terrificante inverno demografico. È una sfida complicata e per vincerla serve un grande patto tra politica e società. Serve la capacità di fare squadra. Serve una comune volontà. La natalità è un tema su cui è vietato dividersi. E invece ancora una volta l’ideologia allontana un obiettivo. La cronaca di ieri è nota. La sciagurata contestazione alla ministra Eugenia Roccella. L’evento sospeso. L’amarezza di De Palo e dei giovani che reclamano futuro. Quello che non è noto è che oggi non ci sarà il governo. Ho pensato a quella scelta. E sono arrivato a una conclusione: la risposta a una folle e ideologica contestazione doveva essere più presenza. Doveva essere ancora di più al fianco della fondazione per la natalità e di Gigi de Palo perché una Italia dove non nascono bambini è una Italia che non ha futuro. Riflettiamo insieme su quattro numeri: nel 1951 ogni cento giovani c'erano 31 anziani, oggi ogni cento giovani contiamo duecento anziani. L'Italia è sempre più vecchia. Le nascite calano. Nel 2050 scenderanno a 350mila. Un dramma senza fine. E la politica non c’è. Oggi qui a via della Conciliazione troveremo forza dalle parole di Papa Francesco