“Che tipo di mondo vogliamo lasciare a quelli che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo?”, con questa frase Papa Francesco invita a partecipare alla Settimana Laudato Sì dal 16 al 24 maggio. La campagna globale, che celebra il quinto anniversario della pubblicazione dell'enciclica sulla cura della casa comune, coinvolgerà diverse realtà in tutto il mondo, a testimonianza di quanto sia sensibile questo tema. Una sensibilità acuita dalla pandemia che rende tutto più urgente, non solo in termini di tempo, ma pure di significato, poiché l'insegnamento della Laudato Sì “tutto è connesso” è oggi drammaticamente evidente.
Perché tutto è connesso? Lo spiega chiaramente Papa Francesco citando nell'enciclica San Bonaventura che a proposito di San Francesco diceva che “considerando che tutte le cose hanno un'origine comune, si sentiva ricolmo di pietà ancora maggiore e chiamava le creature, per quanto piccole, con il nome di fratello o sorella”. Tutto è connesso poiché tutto ha un'origine comune, così l’atteggiamento verso il Creato non è dettato da una sorta di moralismo o di volontarismo, ma da uno sguardo colmo di stupore e meraviglia, ultimamente colmo della gratitudine per le cose che sono. Non si tratta, dunque, della riduzione ideologica che assolutizza un particolare, ma di un abbraccio capace di cogliere le ferite che legano la natura e l'uomo. L’enciclica, così come più in generale l'insegnamento della Chiesa su questi temi, esalta l'ecologia integrale, in cui la responsabilità dell'uomo per la cura della casa comune si intreccia con quella della cura per la famiglia umana. La domanda di un modello di sviluppo sostenibile per l'uomo e per la natura non può tacere la promozione dei diritti dell'uomo, del lavoro degno per tutti, di un'economia che metta al centro la persona, di una vita sociale orientata al bene comune.
In questo tempo squassato da tanti giusti timori per la salute, per la tenuta sociale ed economica delle nazioni, in cui il futuro sembra essere denso di minacce, celebrare la Settimana della Laudato Sì vuol dire affermare la positività della vita umana. Si tratta, appunto, di una testimonianza, quindi del racconto di vite, di opere che già concorrono al bene comune, affinché possano conoscersi e mettersi in relazione tra loro. C’è tanta voglia di ricominciare, di rimettersi in gioco mettendo in evidenza le cose importanti, perché se qualcosa questo tempo “sospeso” ci ha insegnato è il valore delle relazioni, oggi forzatamente negate, tra persone e tra le persone e l’ambiente.
Per poter andare oltre la cultura dello scarto, occorre affermare con forza che la questione ambientale è una questione umana, che ciò che lede la persona lede anche l’ambiente e viceversa. Affinché un nuovo modello di sviluppo realmente sostenibile non sia un'utopia, ma la risposta concreta alle esigenze dell'uomo di oggi, facciamo nostre le parole di Papa Francesco: “rinnovo il mio appello urgente a rispondere alla crisi ecologica, il grido della terra e il grido dei poveri non possono più aspettare. Prendiamoci cura del creato, dono del nostro buon Dio creatore”.
Giovanni Gut
Vicepresidente nazionale MCL