COMUNICATO STAMPA
COSTALLI (MCL): IL RIFORMISMO MODERATO E CRISTIANO DEVE ESSERE IL NUOVO CENTRO DELLA POLITICA NAZIONALE
La politica fa capolino alla giornata finale della conferenza organizzativa del Mcl. Una sola la parola d’ordine, ma chiara: c’è bisogno che i cattolici stiano nella politica e ne condizionino le scelte. Chi pensava a un movimento acquattato su se stesso deve ricredersi: nella relazione conclusiva, punteggiata da molti applausi, il leader del movimento Carlo Costalli ribadisce che “forse non è piu’ il tempo di un partito di ispirazione cristiana, ma i cristiani devono stare con forza nella politica. Ne va dell’identità e della libertà di questo Paese, attraversato da spinte e inquietudini che non possono essere lasciate a se stesse”.
Davanti a 600 delegati e al leader dell’Udc Pierferdinando Casini, Costalli ha riproposto alla sua base i motivi dell’impegno nel sociale: non solo difesa dell’identità, ma anche tutela della libertà di espressione, la difesa dei motivi di convivenza pacifica, la libertà di educazione e partecipazione, la libertà d’impresa. Costalli ha parlato apertamente di “riformismo moderato e cristiano” da costruire “in politica con quelli che ci stanno e nella società con le altre associazioni e con tutto il mondo del terzo settore e della società civile disposto a uscire dai recinti dell’ideologismo e del laicismo”.
In vista delle prossime elezioni c’è molta attenzione sulle scelte elettorali e di partito, ma qui al Mcl c’è spazio solo per ragionamenti: “serve un grande sforzo affinché torni a prevalere la cultura degli interessi generali, che negli ultimi anni si è appannata a vantaggio di una politica degli interessi particolari, con una sproporzionata attenzione alle spinte corporative dei gruppi piu’ garantiti, dei poteri forti, delle oligarchie. Il riformismo moderato e cristiano – ha concluso Costalli - appare oggi come l’unica scelta possibile a difesa del Paese e per la costruzione di un modello di società fortemente radicato nella identità popolare dell’Italia. Una sola cosa le forze riformiste e cristiane devono cercare a tutti i costi di evitare, dice Costalli, citando il caso di Francois Bayrou il candidato alle presidenziali francesi, “che è riuscito a dilapidare nel nulla un patrimonio di milioni di voti dei popolari cristiani del suo Paese”.
In mattinata è intervenuto anche l’Amministratore delegato di Italia Lavoro, Natale Forlani, il quale ha ricordato come in Italia occorrano “politiche di buon senso, che aumentino le grandi opportunità di sviluppo che il Paese ha in sé”. Per far questo bisogna aprire la strada a “scelte sostenibili, anche negli anni, in materia di welfare soprattutto, innovando i vecchi schemi dello stato redistributivo e introducendo politiche attive di protezione sociale e di sostegno al reddito”.
Dopo “I due anni del Governo Prodi, che hanno avuto un effetto devastante sulle scelte politiche ed economiche dell’Italia dobbiamo avere la forza di rompere con una politica che si specchia con se stessa e non riesce a parlare alla gente”.
“Le leggi Treu e Biagi hanno avuto la funzione di rompere i vecchi schemi, anche se non hanno ancora risolto i problemi”, ha concluso Forlani, “ora la battaglia da fare è quella di rompere il corporativismo, una mentalità antica che condiziona e frena la vita del Paese. Bisogna aprirci agli aspetti valoriali e del bene comune, temi sui quali i cattolici e i moderati hanno molto da dire”.
Roma, 9 febbraio 2008